Il brand e l’importanza della sua Visual Identity: ecco tutto quello che c’è da sapere

Il brand e l’importanza della sua Visual Identity: ecco tutto quello che c’è da sapere.

La necessità di farsi notare in una sovrabbondanza di informazioni, soprattutto visive, è uno dei grandi obiettivi del fare comunicazione ai giorni nostri. D’altra parte il passaggio dal testo scritto alla cultura visuale più che una tendenza è ormai qualcosa di ben consolidato. Il perché di questo shift va rintracciato in una lunga lista di ragioni, che vanno dalla facilità di veicolare il messaggio visivo all’immediatezza dell’impatto, fino alla sua maggiore capacità persuasiva.

In un contesto caratterizzato da una comunicazione multicanale, l’immagine e la fotografia hanno, dunque, necessariamente assunto un ruolo cruciale nella definizione della Visual Identity di ogni azienda.
Una divulgazione visuale curata e professionale dovrà produrre, innanzitutto, un primo effetto: una sensazione di riconoscibilità e fiducia nel tuo marchio da parte dell’utente o del consumatore, potenziale o meno che sia. Allo stesso modo, si avrà un esito opposto quando la comunicazione ha come output immagini sciatte, poco curate e con una bassa qualità percepita.

Lavorare bene per distinguersi tra la concorrenza, dunque, è oggi più che mai importante. Per raggiungere l’obiettivo, occorre che la produzione visuale abbia una caratteristica fondamentale: la rilevanza.

Come fare, quindi, a rendere la propria produzione rilevante e riconoscibile? Innanzitutto, c’è da tenere conto di una serie di regole generali, che rappresentano la base imprescindibile su cui ogni esperto di comunicazione visiva deve impostare il proprio messaggio.

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Le Cinque regole base per costruire un’immagine efficace

1. Originalità

Per riuscire davvero a catturare l’attenzione dello spettatore, nello studio e nella produzione di un’immagine, un bravo fotografo o un esperto di grafica dovrebbe, quanto più spesso possibile, isolare nel proprio prodotto uno o più particolari da mettere in risalto rispetto al resto della figura. Per esempio, attraverso un contrasto di forme o di colori o inserendo un elemento disruptive che si sottrae allo schema generale. Entrambe le tecniche afferiscono a un principio-cardine della psicologia cognitiva, la preminenza, cioè la capacità di farsi notare e attirare l’attenzione.

2. Qualità
Ogni scatto deve essere tecnicamente ineccepibile, caratterizzato da una risoluzione elevata e dal formato che gli è più congeniale in quanto coerente con il messaggio che si intende trasmettere. Se, fino a poco tempo fa, per realizzare una fotografia di pregio era necessario disporre di strumenti costosi e non sempre facili da usare, oggi è possibile effettuare scatti di qualità elevata anche con un device digitale economicamente accessibile e di facile utilizzo.

3. Comprensibilità
Uno scatto efficace deve avere un impatto, per così dire, universale, intellegibile e che tutti possano comprendere.

4. Personalità
In questo caso, il significato del termine è duplice: personalità nel senso di carattere e, in una sua estensione concettuale, anche di personalizzazione, cioè di adeguatezza alle caratteristiche del brand e di ciò che produce.

5. Poliedricità
Per assecondare l’esigenza di essere presente su tutti i touchpoint, siano questi fisici o virtuali, il tuo brand deve concepire gli “oggetti” della sua comunicazione visiva in modo versatile, facendo sì che il tutto risulti fruttuoso su più canali senza necessitare di particolari adattamenti.

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L’importanza di investire in uno shooting fotografico

Un decimo di secondo. È il tempo che il cervello impiega per elaborare uno stimolo visivo e che rivela quanto sia importante il “colpo d’occhio”. Ecco perché, se un’immagine  viene creata nel rispetto delle cinque regole suddette, sarai già a metà dell’opera.

Per massimizzare la probabilità che l’obiettivo venga raggiunto, è sensato decidere di investire in un lavoro professionale e nella fattispecie in uno shooting fotografico, ovvero un servizio che parte da un concept, cioè il progetto artistico, e include la definizione degli strumenti e del percorso che permetteranno di concretizzarlo.
Dopo aver definito il soggetto, la location e le figure tecniche, sarà l’occhio del fotografo a far convergere il tutto in un prodotto di qualità.

Le immagini stock: l’alternativa low cost

Se nel tuo piano strategico non c’è ancora uno spazio economico adeguato per l’esborso necessario a un’operazione di Visual Identity professionale, non ti resta che virare verso l’utilizzo delle immagini stock, scaricabili da archivi web specializzati di grandi dimensioni nei quali è possibile trovare le foto mediante l’utilizzo di parole-chiave. Un servizio disponibile a titolo gratuito, sia in modalità loyalty free che con licenze che prevedono utilizzi molto eterogenei e pochissime limitazioni, o a pagamento.

Solitamente, quest’ultima tipologia prevede una modalità di acquisto per singola immagine, per pacchetti di immagini o in abbonamento, con diverse formule di utilizzo temporale. In tutti i casi, i costi sono sempre nettamente inferiori a quelli necessari a mettere in atto uno shooting.

Bisogna però tenere conto del fatto che le immagini stock, benché di buona fattura, comportano il rischio di risultare banali, con i loro soggetti e i loro ambienti spesso troppo stereotipati.

Pertanto, per ridurre al minimo questo rischio, dovrai valutare l’ipotesi di aggiungere ai costi di download singolo o di abbonamento anche quelli che dovrai sostenere per sottoporre le immagini a un trattamento grafico professionale per renderle più originali.
In che modo? Lavorando su luminosità, saturazione, contrasto, nitidezza, color correction, eccetera. Oppure facendo ricorso al fotoritocco per rimuovere e inserire dettagli o per aggiungere, in overlay, un messaggio testuale.

Perché è importante costruire la propria Brand Identity? Ne abbiamo parlato nel nostro webinar.