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Da paura a successo: le migliori idee di digital marketing per la tua campagna Halloween da PMI

Halloween non rappresenta solo zucche intagliate, dolcetti e travestimenti: è una delle festività più coinvolgenti e creative dell’anno, capace di catturare l’attenzione di grandi e piccoli. L’atmosfera si carica di mistero e divertimento e i consumatori sono più aperti a contenuti creativi e a offerte a tema. Per le piccole e medie imprese italiane, il 31 ottobre rappresenta quindi un’occasione perfetta per distinguersi e rafforzare la propria comunicazione online attraverso strategie di digital marketing stagionale.

In questo articolo vediamo come sfruttare Halloween per creare campagne accattivanti, aumentare la visibilità del brand e fidelizzare i clienti.

Strategie digital marketing Halloween

Perché puntare sul marketing stagionale di Halloween

Le ricerche dimostrano che eventi e ricorrenze stimolano i consumatori ad acquistare, sia online che offline. Integrare contenuti e promozioni a tema Halloween permette di:

  • aumentare l’engagement sui social, grazie a contenuti creativi;
  • stimolare vendite impulsive con offerte limitate nel tempo;
  • rafforzare il brand mostrando un lato più umano e vicino ai clienti;
  • migliorare la SEO con contenuti stagionali che intercettano le ricerche del momento.

 

Idee di digital marketing per Halloween

1. Social media marketing a tema

I social media sono il palcoscenico perfetto per le campagne stagionali. L’obiettivo non è solo vendere, ma creare un’atmosfera e generare interazione:

  • “Trasformazione” del prodotto/servizio: crea post, stories e reels con grafiche, emoji e colori tipici (arancione, nero, viola).
  • Contest e sondaggi: lancia un mini-concorso a tema (es. foto del travestimento) con un premio legato al tuo prodotto per aumentare l’interazione con la community.
  • Hashtag strategici: utilizza #HalloweenMarketing, #OffertaDaPaura, #PMIHalloween per aumentare la visibilità oltre i tuoi follower abituali.

 

2. Email marketing con offerte limitate

L’email è uno strumento diretto per convertire l’interesse in vendita. Un oggetto “da brivido” e un’offerta esclusiva possono fare la differenza:

  • Oggetti email che incuriosiscono: evita i classici. Prova con “ATTENZIONE: promo da paura!” oppure Offerte mostruose solo per 48h!.
  • Segmentazione: invia offerte diverse in base al comportamento passato. Chi ha comprato spesso riceverà un’offerta VIP “per i clienti più fedeli che non hanno paura di niente!”.
  • Design a tema: aggiungi elementi grafici semplici (zucche, pipistrelli) all’header dell’email per un’immersione immediata nell’atmosfera.

3. SEO stagionale e content marketing

Non pensare solo all’immediato. Crea contenuti evergreen che attirino traffico anche dopo la festa:

  • Pubblica sul blog articoli utili e in linea con il tuo settore ma con un twist “spooky”, per esempio “Dolcetti di Halloween: 5 idee golose per sorprendere i clienti” per un e-commerce food o “Decorare la casa per Halloween: idee facili e creative” per un negozio di arredamento.
  • Ottimizzazione immagini: rinomina le immagini a tema con le parole chiave pertinenti (es. Halloween-offerta-pmi.jpg).

 

 4. Landing page e offerte esclusive

Se stai lanciando una promozione specifica, devi guidare il traffico a una pagina dedicata che sia chiara e persuasiva, oltre che a tema. Questo non solo migliora la user experience, ma ti permette anche di tracciare meglio le conversioni:

  • Titoli coinvolgenti: usa un titolo H1 forte che includa il beneficio e la ricorrenza.
  • Urgenza e scarsità (FOMO): implementa un countdown che scade alla mezzanotte del 31 ottobre. Questa tecnica sfrutta la “Paura di rimanere escluso” (Fear Of Missing Out) e incoraggia l’azione immediata.
  • Call To Action a tema: invece di “Acquista ora,” prova “Non farti scappare questo affare spettrale!”.

 

5. Campagne Ads iper-targettizzate

Il budget per una PMI deve essere investito in maniera oculata per ottenere ritorni efficaci, quindi le Ads (Google, Facebook, Instagram) devono essere mirate e precise:

  • Creatività distintiva: usa immagini o video a tema Halloween che non siano generici.
  • Targeting geografico e demografico: se hai un negozio fisico, imposta le Ads per utenti che si trovano nel raggio di pochi chilometri dal tuo punto vendita e che mostrano interesse per feste o eventi.
  • Retargeting degli “zombie”: fai retargeting sui carrelli abbandonati o sui visitatori che hanno lasciato la tua landing page offrendo loro un bonus spettrale per tornare e completare l’acquisto.

Halloween è un’occasione unica per le PMI di ogni settore per sperimentare campagne creative e rafforzare la relazione con i clienti. Con una strategia di digital marketing stagionale ben pianificata – tra social media, SEO, email marketing e contenuti creativi – è possibile trasformare la festa più spaventosa dell’anno in un’opportunità di business, assicurando un aumento dell’engagement e, soprattutto, un incremento delle conversioni.

Non sprecare questa opportunità stagionale. Inizia ora a trasformare le tue strategie di digital marketing: il successo “da paura” ti aspetta proprio dietro l’angolo!

 

Email marketing e AI: come automatizzare (e umanizzare) le comunicazioni

Negli ultimi anni l’email marketing è cambiato radicalmente. Non si tratta più di inviare lo stesso messaggio a migliaia di contatti sperando che qualcuno apra la mail e clicchi. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, è possibile creare comunicazioni altamente personalizzate, hyper personalization resa possibile da modelli predittivi e sistemi di machine learning che analizzano dati in tempo reale e che fanno sì di parlare davvero alle esigenze del singolo utente. L’obiettivo non è solo automatizzare, ma anche umanizzare: far sentire ogni persona al centro di una relazione, non di un flusso standardizzato.

Email marketing con IA

Perché l’AI sta rivoluzionando l’email marketing

Tradizionalmente, la personalizzazione si basava su criteri semplici: nome del destinatario, segmentazione per età o area geografica. Oggi, l’’AI permette invece di andare oltre, analizzando enormi quantità di dati comportamentali e predittivi:

  • lo storico degli acquisti,
  • i contenuti visualizzati sul sito,
  • il momento della giornata in cui l’utente apre più facilmente le email,
  • il tono di voce che genera maggiore risposta.

Grazie a questi insight, le aziende possono anticipare i bisogni e offrire contenuti davvero rilevanti.

Vuoi scrivere una email che converta? Ecco qui un nostro articolo che può esserti utile


 

 

Automazione intelligente: molto più di workflow

Automatizzare non significa inviare email impersonali in serie. Con l’AI è possibile costruire workflow che si adattano dinamicamente al comportamento dell’utente:

  • se un cliente apre un contenuto su un nuovo prodotto, riceve follow-up dedicati,
  • se abbandona un carrello, il sistema può proporre un incentivo personalizzato,
  • se non interagisce da tempo, l’algoritmo riconosce il rischio di churn e propone un messaggio di riattivazione.

In questo modo, l’automazione diventa conversazionale, quasi simile a un dialogo naturale.

Come mantenere l’aspetto “umano”

Uno dei rischi dell’automazione è apparire freddi o “meccanici”. Per questo l’intelligenza artificiale va usata come strumento, non come sostituto della creatività e dell’empatia umana.  Occorre sempre tenere loHuman in the loop, ovvero prevedere una revisione umana dei copy generati automaticamente.

Ti suggeriamo alcune best practice per mantenere un tono autentico:

  • Scrivi con una voce coerente al brand, calda e vicina alle persone.
  • Alterna automazione e intervento umano, ad esempio prevedendo momenti in cui un account manager reale prende la parola.
  • Cura il design e la micro-copy, per rendere le email piacevoli e non artificiose.

Ci chiederai, ma quali sono i vantaggi concreti per le aziende?

Un approccio di questo tipo porta benefici misurabili:

  • aumento dei tassi di apertura e di click,
  • maggiore fidelizzazione dei clienti,
  • riduzione dei costi di acquisizione grazie a una comunicazione più mirata,
  • possibilità di scalare le campagne senza sacrificare la qualità.

 

Il futuro dell’email marketing non è un bivio tra automazione e personalizzazione: è un mix dei due. L’intelligenza artificiale permette di automatizzare i processi, ma al tempo stesso offre strumenti per rendere le comunicazioni più umane e rilevanti. Le aziende che sapranno sfruttare questo equilibrio costruiranno relazioni solide e durature con i propri clienti.

E tu, cosa ne pensi? Hai già automatizzato le tue mail? Se vuoi intraprendere un percorso di digitalizzazione sei nel posto giusto.


 

 

Ecommerce e AI: ottimizzare le schede prodotto con l’intelligenza artificiale

Nel mondo del commercio elettronico, ogni dettaglio conta. Tra questi, le schede prodotto giocano un ruolo cruciale: sono il punto d’incontro tra il cliente e il prodotto, lo spazio in cui si gioca la partita della conversione. Se in passato la loro ottimizzazione era frutto di un lavoro manuale lungo e ripetitivo, oggi l’intelligenza artificiale offre nuovi strumenti per rendere questi contenuti più efficaci, scalabili e orientati alla performance.

L’intelligenza artificiale rappresenta una svolta epocale nel mondo del digital marketing, ma è fondamentale ricordare che nessun algoritmo può sostituire la visione strategica e il tocco umano. Gli strumenti AI possono generare testi, suggerire ottimizzazioni e automatizzare processi, ma è sempre l’uomo a doverli rielaborare, adattare e guidare per raggiungere risultati realmente efficaci.

Schede prodotto ecommerce

Perché le schede prodotto sono fondamentali per l’ecommerce

Ogni scheda prodotto è una pagina con un obiettivo chiaro: informare, convincere e far compiere un’azione. Una descrizione scarna, immagini poco curate o dati mancanti possono compromettere l’intera esperienza utente. Al contrario, contenuti ricchi, pertinenti e ottimizzati migliorano il posizionamento nei motori di ricerca, aumentano la fiducia dei clienti e guidano le decisioni d’acquisto.

Con cataloghi di centinaia o migliaia di articoli, però, ottimizzare manualmente ogni scheda è un lavoro che richiede molto tempo. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.

Cosa può fare l’AI per le schede prodotto

L’intelligenza artificiale, grazie ai suoi algoritmi di machine learning e natural language processing, consente di automatizzare e potenziare numerosi aspetti della creazione e gestione delle schede prodotto:

  1. Creazione di contenuti testuali ottimizzati

L’AI è in grado di generare descrizioni di prodotto originali, persuasive e ottimizzate per la SEO. Utilizza dati tecnici e linguaggio naturale per creare testi coerenti, ricchi di keyword e orientati alla conversione.

  1. Ottimizzazione di titoli e meta tag

Un buon titolo non è solo descrittivo: è anche accattivante e SEO-friendly. L’intelligenza artificiale può proporre varianti ottimizzate di titoli, meta description e URL, migliorando la visibilità sui motori di ricerca.

  1. Strutturazione automatica dei dati

Dati come peso, dimensioni, materiali o compatibilità possono essere inseriti in modo ordinato e coerente, facilitando sia la consultazione da parte degli utenti sia la comprensione da parte dei motori di ricerca.

  1. Analisi semantica e arricchimento dei contenuti

L’AI può suggerire sinonimi, alternative lessicali e query correlate per espandere la copertura semantica della scheda, intercettando un pubblico più ampio e migliorando il posizionamento organico.

  1. Ottimizzazione delle immagini

Oltre al testo, anche le immagini giocano un ruolo decisivo. L’intelligenza artificiale può contribuire all’ottimizzazione del peso dei file, alla generazione automatica di alt text descrittivi e alla selezione delle immagini più performanti.

  1. Gestione dinamica e aggiornamento continuo

Un altro grande vantaggio dell’AI è la capacità di aggiornare automaticamente le informazioni nei momenti chiave: cambi di prezzo, promozioni, disponibilità. Questo garantisce che le schede restino sempre aggiornate, coerenti e affidabili.

I benefici concreti dell’ottimizzazione AI-driven

Integrare l’intelligenza artificiale nel processo di gestione delle schede prodotto porta numerosi vantaggi:

  • Scalabilità: è possibile ottimizzare anche cataloghi molto ampi senza un investimento eccessivo in risorse umane.
  • Velocità: si riducono drasticamente i tempi di produzione dei contenuti.
  • Coerenza: lo stile e la qualità dei testi restano uniformi su tutto il sito.
  • SEO migliorata: le schede diventano asset strategici per la visibilità organica.
  • Esperienza utente più ricca: contenuti completi e ben strutturati migliorano la fiducia e la conversione.

L’evoluzione delle schede prodotto nell’era dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale non sostituisce la strategia, ma la potenzia. Le schede prodotto, non sono solo semplici pagine informative, ma veri e propri strumenti di marketing, capaci di rispondere in tempo reale ai bisogni degli utenti e ai criteri dei motori di ricerca.

Per le aziende che vogliono distinguersi in un mercato sempre più competitivo, investire nell’ottimizzazione AI-driven delle schede prodotto significa mettere al centro l’esperienza del cliente, aumentare l’efficienza operativa e costruire una presenza online più solida e performante.

L’AI sta ridefinendo le regole del gioco nell’ecommerce. Ottimizzare le schede prodotto non è più solo una questione di “bella presenza”, ma un vero e proprio processo strategico che impatta su visibilità, fiducia e vendite. In un mercato in continua evoluzione, saper cogliere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale può fare la differenza tra restare indietro o guidare il cambiamento.

Meta Ads: gli errori più comuni (e come evitarli)

Le campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram, oggi gestite tramite Meta Ads, rappresentano una delle leve più potenti per raggiungere nuovi clienti, aumentare la brand awareness o generare vendite dirette. Ma attenzione: non basta “mettere qualche soldo” su un post per ottenere risultati.

Le potenzialità delle Meta Ads sono enormi, ma proprio per questo è facile commettere errori che compromettono le performance, fanno lievitare i costi e riducono l’efficacia dell’intero funnel digitale.

Ecco un elenco degli errori più comuni nelle campagne Meta e alcuni consigli pratici per evitarli (o correggerli subito).

Meta Ads

1. Non avere un obiettivo chiaro

Errore: lanciare una campagna senza definire un obiettivo preciso, come “vendere di più” o “aumentare i follower”, senza metriche misurabili.

Soluzione: quando imposti una campagna su Meta Ads, scegli un obiettivo coerente con la tua strategia:

  • Traffico al sito
  • Conversioni
  • Lead generation
  • Notorietà del brand
  • Interazioni

Ogni scelta condiziona l’algoritmo e i risultati finali. Parti dalla strategia, non dallo strumento.

 

2. Target troppo ampio (o troppo ristretto)

Errore: puntare “a tutti” sperando di aumentare la visibilità, o al contrario, creare pubblici troppo piccoli e poco scalabili.

Soluzione: utilizza le audience personalizzate (es. visitatori del sito, lista email), Lookalike per espandere il target e sfrutta gli interessi solo se ben profilati.
Evita di sovrapporre troppi filtri: lascia all’algoritmo abbastanza margine per imparare.

 

3. Ignorare il pixel (Meta Pixel)

Errore: lanciare campagne senza aver installato (o configurato correttamente) il Meta Pixel sul sito web. Il Meta Pixel è uno strumento di analisi e tracciamento fornito da Meta che permette di misurare l’efficacia delle campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram, ottimizzarle e definire il pubblico di riferimento. In pratica, è un frammento di codice che si inserisce nel sito web e traccia le azioni degli utenti, come visualizzazioni di pagina, aggiunte al carrello, acquisti, ecc

Soluzione: installa il Pixel e verifica che tracci correttamente eventi chiave (view content, add to cart, purchase, lead, ecc.). Questo permette di misurare i risultati reali, fare retargeting e ottimizzare le conversioni.

4. Usare lo stesso annuncio per tutti

Errore: creare un singolo annuncio e proporlo a ogni tipo di pubblico, senza adattamenti.

Soluzione: segmenta la comunicazione. Crea varianti dell’annuncio per:

  • Pubblico freddo (informativo, emozionale)
  • Pubblico caldo (testimonial, offerte, CTA dirette)
  • Retargeting (recupero carrelli, promozioni personalizzate)

Più l’annuncio è rilevante per chi lo vede, più è efficace.

 

5. Creatività poco coinvolgente

Errore: post generici, immagini stock poco impattanti, testo lungo o noioso, video senza hook iniziale.

Soluzione: investi in contenuti visuali di qualità: video brevi, immagini che attirano l’attenzione, grafiche animate, caroselli dinamici. Usa il copy per parlare al tuo target, non solo del tuo prodotto.

 

6. Nessuna fase di test

Errore: Affidarsi a una sola versione della campagna e aspettarsi risultati immediati.

Soluzione: crea A/B test su:

  • Target diversi
  • Formati (immagine, video, carosello)
  • Call to action
  • Copy alternativi

Il test continuo è l’unico modo per migliorare davvero le performance.

7. Landing page non ottimizzata

Errore: mandare gli utenti su una homepage generica, su una pagina lenta o non coerente con l’annuncio.

Soluzione: Ogni annuncio deve portare a una landing page coerente e ottimizzata.

Una campagna efficace inizia con un clic, ma si chiude con una conversione.

 

8. Non monitorare (o farlo male)

Errore: Lanciare la campagna e “sperare che funzioni”, senza analizzare le metriche reali.

Soluzione: Monitora costantemente:

  • CTR (click-through rate)
  • CPC (costo per clic)
  • ROAS (ritorno sull’investimento pubblicitario)
  • Tasso di conversione
  • CPM (costo per 1000 impression)

Intervieni solo dopo aver raccolto dati significativi (almeno 3–5 giorni), per non interrompere l’apprendimento dell’algoritmo.

 

Le campagne Meta Ads sono uno strumento potente, ma solo se gestite con metodo. I risultati non dipendono solo dal budget, ma dalla qualità delle impostazioni, dei contenuti e del monitoraggio.

Correggere anche solo uno di questi errori può portare a miglioramenti immediati nelle performance delle tue inserzioni.

Creare una campagna Google Ads: come iniziare con successo

Investire in una campagna Google Ads è uno dei modi più diretti ed efficaci per portare traffico qualificato al tuo sito web. Che tu voglia vendere prodotti, acquisire contatti o aumentare la visibilità della tua attività locale, Google Ads ti permette di raggiungere il pubblico giusto al momento giusto.

Ma attenzione: l’efficacia di una campagna non dipende solo dal budget. Serve una strategia chiara, una configurazione corretta e un monitoraggio costante. In questa guida ti spieghiamo passo passo come creare una campagna Google Ads efficace, evitando gli errori più comuni.

Campagna Google Ads
  1. Definisci l’obiettivo della campagna

Prima ancora di accedere alla piattaforma, chiediti: cosa voglio ottenere?

Google Ads ti offre diverse tipologie di obiettivi, tra cui:

  • Vendite (ecommerce, conversioni)
  • Contatti (lead generation)
  • Traffico al sito web
  • Visibilità del brand
  • Promozione di app o video

Scegliere l’obiettivo corretto aiuta Google a ottimizzare l’intera campagna in base ai risultati desiderati.

 

  1. Scegli il tipo di campagna

Google Ads propone diversi formati pubblicitari, ognuno pensato per una fase diversa del funnel:

  • Rete di ricerca: annunci testuali che compaiono tra i risultati di Google.
  • Rete Display: banner visivi che appaiono su siti partner.
  • Shopping: per promuovere prodotti ecommerce.
  • Video (YouTube): annunci video prima o durante altri contenuti.
  • Performance Max: campagna automatizzata su più canali Google.

Per iniziare, spesso la rete di ricerca è la scelta più semplice ed efficace.

 

  1. Fai una ricerca delle parole chiave

Le parole chiave determinano quando e dove i tuoi annunci verranno mostrati. Scegli keyword pertinenti, con un buon volume di ricerca e coerenti con l’intento dell’utente (es. “noleggio auto Milano” ha un intento commerciale, “migliori auto 2025” è informativo).

Non dimenticare di inserire anche parole chiave a corrispondenza inversa per escludere clic non rilevanti.

  1. Imposta il targeting

Una campagna Google Ads può essere estremamente precisa. Puoi scegliere:

  • Località geografiche
  • Lingua degli utenti
  • Orari e giorni della settimana
  • Tipo di dispositivo (mobile/desktop)
  • Pubblico personalizzato o per intenti

Una targetizzazione corretta ti permette di ottimizzare il budget, evitando sprechi.

 

  1. Scrivi annunci efficaci

Gli annunci devono essere:

  • Chiari: cosa offri? A chi ti rivolgi?
  • Coinvolgenti: usa inviti all’azione come “Scopri ora”, “Prenota subito”.
  • Rilevanti: il testo dell’annuncio deve riflettere la keyword e la pagina di destinazione.

Ogni annuncio può contenere:

  • Titoli multipli
  • Meta Descrizioni
  • URL visibile
  • Estensioni (link diretti a sezioni del sito, telefono, offerte)

Google mostrerà le combinazioni più performanti grazie all’intelligenza artificiale.

 

  1. Crea una landing page coerente

Un errore frequente è mandare il traffico sulla homepage. Ogni annuncio dovrebbe portare a una pagina coerente, chiara e focalizzata sull’obiettivo, che sia:

  • Rapida da caricare
  • Mobile-friendly
  • Ottimizzata per la conversione
  • In linea con il messaggio dell’annuncio

Ricorda: più è forte la connessione tra annuncio e pagina, maggiore sarà il punteggio di qualità (e minore il costo per clic).

  1. Imposta il budget e la strategia di offerta

Google Ads ti permette di impostare:

  • Budget giornaliero o totale
  • Strategia di offerta: CPC manuale, CPA target, massimizzazione conversioni, ecc.

Per iniziare, puoi usare una strategia automatica (es. “massimizza clic”) e poi passare a metodi più avanzati quando avrai raccolto dati sufficienti.

 

  1. Monitora e ottimizza

Una campagna Google Ads non è mai “finita”. Va monitorata e ottimizzata costantemente. Le metriche più importanti da osservare sono:

  • CTR (Click-Through Rate)
  • CPC (Costo per clic)
  • Conversion rate
  • Punteggio di qualità (pertinenza degli annunci)
  • Costo per conversione

Aggiusta le parole chiave, i testi degli annunci e il budget in base ai risultati reali.

Creare una campagna Google Ads non è difficile, ma richiede metodo, strategia e attenzione ai dettagli. L’errore più comune? Lanciare una campagna senza aver fatto ricerca, con annunci generici e senza una landing ottimizzata.

Con il partner giusto, Google Ads può diventare un canale di acquisizione potente, misurabile e scalabile.

Content repurposing: come moltiplicare i contenuti senza scrivere ogni volta da zero

Nel digital marketing di oggi, la produzione di contenuti è fondamentale, ma anche dispendiosa in termini di tempo e risorse. Eppure, c’è una strategia spesso sottovalutata che può cambiare le regole del gioco: il content repurposing, ovvero il riutilizzo strategico dei contenuti esistenti.

Non si tratta di copiare o ripubblicare in maniera identica un vecchio post, ma di trasformare un contenuto in nuovi formati, per raggiungere pubblici diversi, aumentare la visibilità e migliorare le performance complessive.

Content repurposing

Cos’è il content repurposing?

Il content repurposing consiste nel riadattare un contenuto già creato in uno o più nuovi formati, mantenendo lo stesso nucleo informativo ma rivolgendosi a contesti, piattaforme o pubblici differenti.

Un esempio concreto:

Hai scritto un articolo di blog ben fatto e approfondito?
Ecco come puoi riproporlo:

  • Un carosello su Instagram con i punti chiave
  • Una serie di post LinkedIn
  • Una newsletter riassuntiva con un invito alla lettura
  • Un video breve
  • Un’infografica
  • Un audio breve da usare come podcast

Perché è una strategia vincente?

  • Risparmio di tempo e risorse

Creare un contenuto di qualità richiede ricerca, scrittura, revisione e grafica. Riproporlo significa massimizzare il valore di ogni idea.

  • Maggiore copertura e visibilità

Ogni piattaforma ha il suo linguaggio e il suo pubblico. Con il content repurposing puoi espandere il raggio d’azione dei tuoi contenuti.

  • Rafforzi il messaggio

Ripetere un concetto in modi diversi lo rende più memorabile. Ogni formato è un’opportunità per rafforzare il tuo posizionamento.

  • Migliore SEO e performance

Contenuti derivati (come video o presentazioni) possono indicizzarsi sui motori di ricerca e portare traffico nel tempo.

I formati più adatti al content repurposing

  • Articoli del blog

Punto di partenza ideale. Puoi dividerli in mini-post per i social, estrarre citazioni, creare infografiche o video brevi.

  • Newsletter

Un contenuto efficace può essere rielaborato in una newsletter settimanale, oppure diventare un lead magnet (PDF, checklist, mini-guida).

  • Video e webinar

Da un video lungo puoi ottenere:

  • Clip brevi per i social
  • Citazioni per grafiche
  • Trascrizione per un articolo o un eBook
  • Report e ricerche

Perfetti per slide, infografiche, pillole LinkedIn, articoli di approfondimento e casi studio.

Come applicare il content repurposing: una mini-guida

  1. Scegli i contenuti “evergreen”

Parti da contenuti che non scadono nel tempo e hanno valore informativo duraturo.

  1. Identifica il messaggio centrale

Qual è l’idea chiave del contenuto? Riassumila in una frase. Questo ti aiuterà ad adattarla a ogni formato.

  1. Adatta ai diversi canali

Ogni piattaforma ha il suo linguaggio:

  • Instagram → visual e sintetico
  • LinkedIn → professionale e informativo
  • Blog → completo e SEO-oriented
  • Newsletter → personalizzato e utile
  1. Organizza un calendario di rilancio

Pianifica quando e dove pubblicare i contenuti derivati, per mantenere coerenza e varietà nella comunicazione.

 

Esempio pratico: uno studio di commercialisti

Contenuto originale:

Articolo del blog sul sito dello studio:
“5 cose da sapere sul nuovo regime forfettario 2025”

Ecco come puoi riproporlo facilmente:

Post LinkedIn

“Il regime forfettario 2025 cambia alcune regole importanti. Ecco 5 novità da sapere”

Storia su Instagram o Facebook

Cinque mini-video (30 secondi) in cui il commercialista spiega a voce una sola novità chiave.

Newsletter per i clienti

Oggetto: “Regime forfettario: attenzione a queste nuove soglie nel 2025”
Corpo: breve spiegazione e link all’articolo completo sul sito.

Checklist in PDF da scaricare

“Regime forfettario 2025: sei in regola?”
Una lista di 5 punti per aiutare il cliente a capire se può accedere al nuovo regime.

Infografica per Facebook

Schema chiaro e colorato con soglie, vantaggi e limiti del regime forfettario.

Il content repurposing è una leva potente e sostenibile per chi lavora nel marketing digitale, specialmente per le PMI. Significa fare di più con meno: meno fatica, più risultati, senza compromettere la qualità.

 

Come guadagnare con un blog: la guida di Prismi

Aprire un blog è facile. Guadagnarci davvero… un po’ meno. Eppure, monetizzare con un blog è possibile e in certi casi altamente profittevole, a patto di avere una strategia chiara, contenuti di valore e gli strumenti giusti per trasformare il traffico in entrate reali.

Per le PMI e i professionisti, il blog non è solo uno strumento di comunicazione: è un pilastro della strategia digitale, capace di generare autorevolezza, attrarre clienti e, nel tempo, diventare una fonte di guadagno stabile.

Blog

Prima di tutto: il valore viene prima del guadagno

È fondamentale chiarire un concetto spesso sottovalutato: nessun blog guadagna se non porta valore all’utente. Guadagnare online non è una scorciatoia facile, ma il risultato di un lavoro strategico su contenuti, SEO, branding e fidelizzazione.

Un blog di successo è prima di tutto:

  • Utile: risponde a bisogni concreti.
  • Specializzato: ha un focus chiaro.
  • Coerente: mantiene uno stile riconoscibile.
  • Ottimizzato: tecnicamente e per i motori di ricerca.

I pilastri di un blog che guadagna

Indipendentemente dalla strategia di monetizzazione scelta, ci sono elementi fondamentali che determinano il successo economico di un blog:

  • SEO e traffico organico
    È la fonte più sostenibile nel lungo periodo. Investire in ottimizzazione per i motori di ricerca è imprescindibile.
  • Strategia di contenuti
    Il blog deve seguire un piano editoriale mirato: keyword research, intenti di ricerca, formati vari (articoli, liste, guide, interviste…).
  • Costanza e frequenza
    Pubblicare regolarmente è il segreto per crescere nel tempo.
  • Lead generation e newsletter
    Convertire i lettori in iscritti è cruciale per stabilire un rapporto duraturo e proporre offerte personalizzate.
  • Analisi dei dati
    Monitorare le performance con strumenti come Google Analytics o Search Console aiuta a capire cosa funziona davvero.

Guadagnare sì, ma con una strategia

Monetizzare un blog richiede visione, tempo e capacità di adattamento. Non basta scrivere “qualcosa” e sperare nei click: serve un progetto coerente, orientato all’utente e capace di evolversi nel tempo. L’errore più comune? Puntare solo al guadagno immediato, senza costruire fiducia e autorevolezza.

Il consiglio: inizia con un obiettivo chiaro, una nicchia definita e una strategia editoriale solida. I risultati arriveranno con il tempo, ma soprattutto con la qualità.

Il blog come elemento fondamentale della strategia digitale

Per un’azienda, il blog non è soltanto una vetrina di contenuti:

  • rafforza il branding posizionandolo come punto di riferimento;
  • alimenta le altre attività digitali (social media, email marketing, campagne ADV);
  • trasforma il traffico in opportunità concrete di business.

In altre parole, il blog è il punto di partenza di una strategia digitale integrata che porta risultati misurabili e duraturi nel tempo.

Che tu sia un freelance o una PMI, il blog resta uno strumento potente di branding e monetizzazione, a patto di saperlo usare con metodo e con una visione strategica di lungo periodo.

Il blog non è solo scrittura: è il cuore della tua strategia digitale. Inizia oggi a sfruttarne il potenziale


Gli eventi imperdibili dell’autunno 2025 per chi lavora nel digital marketing

Dai freelance alle agenzie, passando per le PMI e le startup, l’autunno 2025 offre un calendario ricco di eventi dedicati a chi lavora nel digital marketing. Un’opportunità unica per aggiornarsi, fare networking e scoprire strumenti e strategie per far crescere il proprio business.

eventi digital marketing

Ecco una selezione curata dei principali appuntamenti da non perdere, con descrizioni dettagliate e link utili per partecipare.

1 . Festival della Comunicazione

Camogli, 11–14 settembre 2025

Un evento culturale di ampio respiro che tocca temi legati a linguaggi, media, innovazione e comunicazione contemporanea. Un’occasione anche per chi lavora nel digitale per aprire la mente a contaminazioni trasversali.

 

2. B2BConnect

Bergamo, 25 settembre 2025

Pensato per il mondo B2B, con focus su digitalizzazione dei processi di vendita, account-based marketing, AI per la lead generation e CRM. Perfetto per imprese industriali e aziende business-to-business.

 

3. Milano Digital Week

Milano, 1–5 ottobre 2025
Settimana interamente dedicata all’innovazione digitale: talk, workshop, mostre ed eventi diffusi in tutta la città. Un must per esplorare nuove tecnologie, progetti e idee.

 

4. Ecommerce HUB

Salerno, 2 ottobre 2025
Tra gli eventi e-commerce più rilevanti del Sud Italia. Si parla di logistica integrata, omnicanalità, advertising, SEO e user experience, con case study e workshop pratici.

 

 

5. GA Summit 2025

Milano, 7 ottobre 2025
Focus su digital analytics, cookieless strategy, AI predittiva e data governance. Ideale per CMO, data analyst e strategist.

 

6. Marketers World

Rimini, 17–19 ottobre 2025
Un’esperienza immersiva per chi fa business online. Formazione, ispirazione e networking con speaker di livello come Neil Patel, Salvatore Aranzulla e Cecilia Sardeo.

 

7. Storytelling Festival – LaContent

24–25 ottobre 2025
Un festival dedicato all’arte dello storytelling e dei contenuti digitali, tra workshop, talk e ispirazione creativa.

 

8. Social Media Strategies Bologna, 2–3 dicembre 2025

Evento top per chi lavora con i social: content strategy, influencer marketing, community management, social ads e molto altro.

 

Perché partecipare?

Prendere parte a questi eventi significa:

  • Restare aggiornati sulle novità più rilevanti del marketing digitale, dell’AI e della data strategy.
  • Imparare sul campo grazie a casi studio, workshop tecnici e sessioni formative ad alto impatto.

L’autunno 2025 è ricco di occasioni concrete per formarsi, connettersi e far crescere le proprie competenze e il proprio business. Scegli gli eventi più in linea con i tuoi obiettivi e pianifica fin da ora la tua partecipazione per massimizzarne i vantaggi.

Podcast per restare aggiornati sul digital marketing durante le ferie

L’estate è il momento perfetto per rallentare il ritmo… ma senza smettere di imparare. Che tu sia in spiaggia con il rumore delle onde in sottofondo o immerso nei boschi di montagna, i podcast sono lo strumento ideale per aggiornarsi senza sforzo. Ti bastano uno smartphone, un paio di cuffiette e un po’ di curiosità.

Ecco una selezione dei podcast più interessanti, italiani e internazionali, per restare sul pezzo nel mondo del digital marketing, anche mentre ti godi le meritate vacanze.

pod cast
  1. Weekly News – Marketing Espresso

Un appuntamento settimanale con il team di Marketing Espresso per restare aggiornati su news, trend e novità dal mondo digital. Un format agile, chiaro e perfetto per chi vuole capire cosa sta succedendo nel settore.

https://www.marketing-espresso.com/media#podcast

 

  1. Ciao Internet – Matteo Flora

Privacy, AI, reputazione digitale e comunicazione spiegate da uno dei divulgatori tech più brillanti in Italia. Episodi brevi e quotidiani: si ascoltano anche in 10 minuti. Ottimo per restare aggiornati tra un tuffo e un aperitivo.

https://www.matteoflora.com/podcast

  1. Marco Montemagno Podcast

Interviste, riflessioni e pillole ispirazionali da uno dei pionieri del digital italiano. Ideale per chi cerca spunti sul futuro del lavoro, dell’innovazione e del marketing.

https://open.spotify.com/show/7LnNntKIYAxPdyvcrsvjej

 

  1. Merita Business Podcast

Un podcast pensato per chi vuole far crescere il proprio business online. Strategie concrete, tool utili e interviste a imprenditori e marketer.

https://www.merita.biz/podcast/

  1. Al Dente – Comunicazione e digital marketing

Un podcast giovane e frizzante che parla di comunicazione, branding e digital marketing in modo accessibile e mai noioso.

https://open.spotify.com/show/0MEFqxWqmhkzxP4hLTRHvA

 

Che tu voglia restare aggiornato sulle ultime novità del digital marketing o semplicemente trovare ispirazione per nuovi progetti, questi podcast sono compagni ideali per le tue ferie. Approfittare del tempo libero per ascoltare contenuti di qualità può trasformare anche una passeggiata in riva al mare in un’occasione di crescita. Perché aggiornarsi non deve essere per forza un obbligo: può diventare un piacere, soprattutto se lo fai con le cuffie nelle orecchie e il sole in faccia. Buon ascolto e buone vacanze!

Vuoi scoprire tutti i segreti del digital marketing?


 

 

Le tendenze dei social media per l’estate 2025: cosa aspettarsi

Le vacanze sono alle porte e con lei arrivano nuove vibrazioni… anche sui social! Le giornate si allungano, le persone si rilassano e il tempo trascorso online cresce, soprattutto su smartphone e piattaforme visive. È il momento perfetto per sperimentare nuovi formati, testare creatività fresche e intercettare conversazioni stagionali.

In un panorama digitale in costante trasformazione, restare aggiornati non è solo una questione di curiosità: è una strategia. Le piattaforme evolvono in fretta, gli algoritmi premiano chi riesce a coinvolgere davvero e i trend possono cambiare da un mese all’altro. Per questo è utile farsi trovare pronti, soprattutto in un periodo – come l’estate – in cui il tono della comunicazione cambia e le opportunità di engagement si moltiplicano.

Che tu sia una Pmi o un libero professionista, sapere quali tendenze cavalcare ti aiuterà a creare contenuti più efficaci, autentici e capaci di distinguersi nel feed. Ecco, dunque, cosa aspettarci dai social media nell’estate 2025: trend caldi, da scoprire e mettere subito in pratica!

Social media
  1. Short video sempre più creativi (e interattivi)

TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts continuano a dominare.  Secondo gli ultimi dati 2025 di HubSpot i brand che usano transizioni fluide e storytelling rapido registrano fino al +34% di completamento del video rispetto a contenuti generici. Reels e Shorts, per esempio, integrano funzionalità che permettono agli utenti di interagire direttamente nei video, potenziando il tasso di conversione e la fidelizzazione.

  1. Influencer locali e “micro” community

Nel 2025 il trend è “meno follower, più fiducia”: i creator con community ristrette ma molto attive funzionano meglio delle mega-star. Le collaborazioni estive saranno più “di quartiere”, con contenuti geo-localizzati e partnership tra brand e micro-influencer che conoscono bene il territorio.

  1. Social commerce ancora più smart

Il social commerce continua a crescere a doppia cifra: si stima che nel 2025 il mercato globale toccherà i 1.420 miliardi di dollari secondo quanto riportato dalle ultime ricerche di eMarketer. Instagram, TikTok e Pinterest hanno introdotto nuove funzionalità di checkout diretto, integrando pagamenti in-app e live shopping. L’estate è il momento ideale per lanciare capsule collection, promozioni lampo e contenuti “shoppable” come reel con tag prodotto o dirette con link all’acquisto.

  1. Contenuti slow life

Estate fa rima con natura e ritmi più lenti. I brand vincenti sono quelli che promuovono contenuti leggeri, visivamente “freschi” e con un messaggio leggero. Spazio quindi a reel girati in mezzo alla natura, challenge creative all’aperto e storytelling legato al benessere.

  1. AI & personalizzazione: i contenuti su misura piacciono di più

L’intelligenza artificiale non è più un “extra”, ma uno strumento integrato nel marketing quotidiano. I contenuti generati con l’AI (immagini, copy, scenari) sono sempre più presenti, ma ciò che fa la differenza è la personalizzazione. Da quanto riportato dal Content Marketing Institute le aziende che segmentano il pubblico e creano contenuti ad hoc registrano un +28% di CTR e una maggiore fidelizzazione. Attenzione, però: l’utente premia contenuti su misura, non standardizzati. L’AI deve essere al servizio della relazione, non un sostituto impersonale.

 

L’estate 2025 si gioca tra creatività, autenticità e coinvolgimento. I social non vanno in vacanza, anzi: diventano il luogo ideale per raccontare chi sei, lanciare novità o semplicemente entrare nel feed giusto al momento giusto.

Le Pmi che sapranno leggere i segnali del pubblico, usare la tecnologia in modo umano e portare valore attraverso i contenuti avranno un vantaggio competitivo reale. È il momento di sperimentare, lasciarsi ispirare dalle emozioni stagionali e creare una connessione autentica con la propria community.

Quindi: smartphone carico, idee fresche e tanta voglia di stupire. I tuoi contenuti estivi stanno per conquistare la stagione!

Buona estate social!

Voi ottimizzare la tua strategia social estiva?